Importanti in passato, importantissimi oggi. Gli insilati hanno conquistato negli ultimi anni posizioni su posizioni, nell'ipotetica graduatoria dei foraggi preferiti dagli allevatori. L'insilato ha salvato molte migliaia di tonnellate di erba la scorsa primavera, quando le continue piogge rendevano impossibile essiccare il fieno. Inoltre rappresenta un ottimo metodo per conservare prodotti energicamente validi come grano, orzo o triticale, il cui impiego nelle stalle è in costante crescita. Scontata infine, l'importanza del silomais nella razione alimentare delle vacche da latte in pianura Padana, eccezion fatta per l'area del Parmigiano Reggiano.
Nel processo che porta al foraggio dell'insilato, lo stoccaggio è senza dubbio un momento cruciale, perché assicura o compromette la conservazione di tutto il raccolto e dunque da esso dipende la possibilità di utilizzare il medesimo nei mesi a venire.
L'insilato resta per parecchi mesi in trincea, prefabbricata o realizzata sul posto, è composta come noto, da una base in calcestruzzo e da tre pareti fissate alla base con fondamenta di cemento. Purtroppo le fermentazioni acide corrodono il cemento e in pochi anni le superfici in calcestruzzo sono da ripristinare.
PER FARE E NON RIFARE......bisogna usare un prodotto che abbia delle caratteristiche di resistenza alle fermentazioni acide, il prodotto adatto per questi casi è il "TERMIT pavimento, il quale risponde alle esigenze per il ripristino del calcestruzzo ammalorato dalle fermentazioni.
Prodotto certificato che fa la differenza.